Un’unica stretta e lunga strada asfaltata, collega il litorale a Lio Piccolo. Qui, una decina di case raggruppate attorno ad una piazzetta sterrata formano il nucleo del paese dove spiccano la piccola chiesa di Santa Maria della Neve con il rispettivo campanile e Palazzo Boldù.
Le più antiche testimonianze sulla vita religiosa di Lio Piccolo risalgono ai primi secoli dello scorso millennio. Ma per un lungo periodo, dal 1300 al 1500, la zona venne quasi abbandonata. Fu solo nel 1600 che iniziò un lento ripopolamento, e proprio alla fine di questo secolo risale la notizia della presenza nell’isola di una casa e di un oratorio, edificato, forse, sulle rovine di una precedente chiesa dedicata a S. Maria.
Nei primi anni del Settecento, per volere del mercante veneziano Giovanni Domenico Cottini fu fatta edificare una piccola chiesa, dedicata alla B. V. del Ss. Rosario, e ai santi Domenico e Francesco d’Assisi.
Nel 1791 Carlo Boldù la fece ricostruire “a fundamentis”, come viene ricordato in una lapide murata sopra la porta laterale, e il piccolo oratorio venne definitivamente consacrato alla Madonna della Neve (ad Nives), la cui festività viene celebrata il 5 agosto.
Nel 1889, dopo ulteriori passaggi di proprietà, subentrarono i padri Armeni Mechitaristi i quali, nel 1911, innalzarono il campanile alto circa 22 metri e con riferimenti allo stile neogotico. Nella cella campanaria vennero collocate tre campane poste sotto il patrocinio della Vergine Maria, di S. Elisabetta e di S. Teresa. Gli ultimi lavori di restauro del campanile risalgono al 2008.
La chiesa acquistò piena autonomia tra il 1951 e 1966, anno in cui fu ridotta a succursale della SS. Trinità di Treporti.
Successivamente ai padri Armeni Mechitaristi, che per molto tempo furono proprietari di questa ed altre abitazioni del paese, seguì a partire dalla fine degli anni ’80, il facoltoso industriale Gernot Langes-Swarovski.
Fonte: "Raccontiamo Cavallino-Treporti - dal progetto Fotogrammi Veneti"