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Prà di Saccagnana

Prà di Saccagnana

Nel cuore della Laguna la corte del Pra' svela i suoi tesori e le sue origini contadine. I due edifici principali che dominano la piccola piazza sono la chiesa di S. Maria del Carmine e la casa padronale Zanella.

L’oratorio di S. Maria del Carmine è una costruzione secentesca. La lingua di terra su cui fu eretto questo luogo di culto emerse nel corso della seconda metà del secolo XIII durante il processo di costruzione dei lidi lagunari che, nel nostro territorio, diedero origine a Lio Piccolo, le Mesole, Saccagnana, il lido di Cavallino, le isole della Chiesa e Portosecco, ma già nel XII secolo si segnalava l’esistenza di saline nei pressi di quello spazio acqueo, la Saccagnana, che si accingeva ad una profonda mutazione morfologica.

La prima notizia di un sacello fu ritrovata in un atto notarile del 1623 con il quale i fratelli Taddeo Quadri e Chiara Quadri Zarotti concordavano la sistemazione patrimoniale dei loro beni in Saccagnana, lasciando tuttavia a proprietà indivisa l’esistente oratorio. In un altro documento troviamo proposta per il Prà “una chiesola orientata verso mezzogiorno”, da qui si spiega come l’orientamento fosse stato dettato non dal punto gerosolimitano, cioè orientato verso Gerusalemme, quanto da un affaccio sul canale di Saccagnana, importante arteria per traffici endolagunari di piccolo cabotaggio.

Nel susseguirsi degli anni la devozione degli abitanti di Saccagnana al culto mariano aveva perso un po’ della purezza iniziale, e oltre alla laicizzazione della festa, al sentimento religioso si era in parte sovrapposto il formalismo esteriore. Solo successivamente il primo dopoguerra ci fu una ripresa delle manifestazioni collegate alla festività del Carmelo. Questa ricorrenza viene celebrata tutt’oggi nella seconda settimana di luglio.
L’ultimo restauro della chiesa risale al 2014.

La casa padronale Zanella è anch’essa un edificio secentesco, si eleva su tre pieni e la facciata principale è dominata da una scalinata. Pur avendo subito nel tempo alcuni interventi di accorpamento volumetrico, la casa conserva le caratteristiche formali originarie.
Numerose famiglie si succedettero nel possesso di questo palazzo. Il conte Trevisan fu l’ultimo proprietario dell’intero borgo del Prà; con la famiglia Bergamo prima, e poi con l’attuale famiglia Zanella l’immobile ha subito molteplici frazionamenti.
Nella primavera 1996 iniziò il restauro conservativo dell’intero stabile.

Fonte: "Raccontiamo Cavallino-Treporti - dal progetto Fotogrammi Veneti"

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