La nebbia e il focolare
Non è difficile immaginare come in un paese immerso nella campagna e nella laguna, dove in passato l’inverno portava nebbie fitte e tanto tempo libero da dedicare al focolare dopo il lavoro nei campi, siano nate leggende e misteri tramandati di generazione in generazione.
Tanta acqua tutto intorno doveva rendere prudenti e alla sera nella stalla venivano raccontati ai piccoli, che giocavano al calore degli animali, racconti di diavoli che compravano l’anima, di streghe curatrici, di fantasmi e di amori impossibili, per destare in loro la giusta cautela.
E non è difficile immaginare che il fruscio delle canne, il calare improvviso della nebbia, le ombre che si specchiano nell’acqua all’imbrunire abbiano reso questi racconti ancora più concreti e verosimili.
Alcuni di questi misteri sono raccolti nel volume “Lio Piccoli e i suoi misteri”. Ve ne proponiamo uno che ci è piaciuto perché parla di una giovane donna dai lunghi capelli rossi che noi abbiamo visto aggirarsi a cavallo per i sentieri di campagna. Siamo sicuri non sia la stessa ma ci piace pensare che sia una discendente della protagonista del racconto di cui vi proponiamo un assaggio.
La striga del cason
"L’avevano vista uscire in barca persino la notte di Ognissanti, aggirarsi nei campi, lungo gli argini, quando nemmeno gli uomini uscivano a pescare e tra i canneti si udivano brusii, l’ululato del vento: uuuhhh, un battito di ali frrr, versi di uccelli mai sentiti prima, lo strisciare delle bisce, lo squittire dei topi; tutto prendeva un significato diverso, sembravano lamenti, lamenti di bambini."
Da “Lio Piccoli e i suoi misteri” editoriale Unicorn, “La striga del cason” ovvero il diavolo e l’acqua santa di Mirta Lazzarini.
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